Artista universale, uno fra i più celebri di tutti i tempi, Caravaggio si porta con sé, oltre alla sua fama di personaggio irrequieto, una notorietà ben più grande per il suo originalissimo modo scenografico di usare la luce. Nei suoi dipinti le figure sono rappresentate molto realisticamente e illuminate da una sola luce diretta, in genere su uno sfondo monocromo, creando un’atmosfera oscura che rievoca fedelmente il famoso stile barocco.

Così scrive di lui nel 1789, l’archeologo e critico d’arte Luigi Lanzi nella “Storia pittorica della Italia”:
…è memorabile in quest’epoca, in quanto richiamò la pittura dalla maniera alla verità, così nelle forme che ritraeva sempre dal naturale, come nel colorito che dato quasi bando a’ cinabri e gli azzurri compose di poche, ma vere tinte alla giorgionesca”.

Il prologo in cui mi sono dilungata vuole semplicemente solo una piccola parte dei miei approfondimenti perché di Caravaggio ho studiato tutto, dalla sua vita dissoluta al suo modo di comporre i quadri e illuminare i soggetti. Una leggenda vuole che nel suo studio avesse fatto togliere una piccola porzione di soffitto per avere un’unica fonte luminosa durante il giorno, mentre la notte disseminava le candele in modo da illuminare la composizione generale ma concentrando la maggior parte di candele e quindi di luce solo su un punto preciso.
L’uso che fa il Caravaggio della luce mi ha colpito in modo particolare: è come una lama che fende il buio circostante, illuminando solo lo stretto necessario. Tenue e soffusa o incisiva e potente, è lei l’elemento centrale dei suoi dipinti – e anche dei ritratti fotografici che realizzo in questo stile.
Sento lo stile inconfondibile di Caravaggio molto vicino alla mia sensibilità, per la composizione scenica e la luce. Nelle mie fotografie artistiche, ho sempre desiderato ottenere atmosfere coinvolgenti, con uno sfondo scuro che conferisce all’immagine una suggestiva rappresentazione iconica e un’emozione forte. Dopo anni di ricerca ho finalmente trovato un linguaggio originale per esprimere tutta la passione che la fotografia mi suggerisce.

Per meglio creare la scenografia adeguata ho fatto realizzare degli abiti vintage, cuciti a mano o scovati nei mercatini così come gli accessori da far indossare ai miei modelli. Loro, insieme alla luce e alla postproduzione, funzioneranno come una macchina del tempo che restituirà un’immagine che sembra arrivare da un altro secolo ma avrà un valore per sempre.

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